LE DIFFERENZE TRA PROSECCO DRY, EXTRA DRY E BRUT
La classificazione tra prosecco dry, extra dry e brut avviene in base al residuo zuccherino, cioè la quantità di zucchero naturale che rimane nel vino dopo la fermentazione.
PROSECCO DRY, BRUT E NON SOLO
In base a questo elemento si possono classificare gli spumanti come:
Pas dosé
È un vino al quale non è stato aggiunto lo sciroppo a base di vino fermo e zucchero che, in genere, viene usato per aumentare la concentrazione di zucchero nello Spumante.
Extra Brut
È un vino secco, dal carattere deciso il cui contenuto zuccherino è compreso tra gli 0 – 6 gr/L.
Brut
Dal francese “brut”, ovvero grezzo, rozzo, è un termine che indica il carattere secco del prodotto, poco zuccherato. Viene quindi definito vino brut un prodotto enologico che contiene meno di 12 gr/L di zucchero.
Extra dry
Questo spumante contiene zuccheri tra 12 – 20 gr/L ed è quindi come accompagnamento a cibi delicati e carni bianche poco condite.
Dry
Viene utilizzato questo termine se il contenuto zuccherino è compreso tra 17- 32 gr/L Gli spumanti dry sono perciò perfetti come accompagnamento a formaggi, frutta secca, frutti di mare.
LE DIFFERENZE TRA PROSECCO E SPUMANTE
Il Prosecco è uno dei vini bianchi italiani più apprezzati a livello mondiale. Adatto per festeggiare ogni occasione e considerato un eccellente accompagnamento per ogni pasto, questo vino deve il proprio nome ad un piccolo paese nei pressi della città di Trieste dove viene prodotto. Nello specifico si possono individuare alcune province specializzate nella produzione di Prosecco: Treviso, Venezia, Vicenza, Padova e Belluno in Veneto; Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine in Friuli. Nel 2009 il Prosecco ha ottenuto la denominazione DOC – Denominazione di Origine Controllata – che ha ulteriormente confermato la qualità di questo prodotto.
I vini spumanti sono caratterizzati dalla produzione di spuma nel momento in cui viene tolto il tappo alla bottiglia; si tratta di una reazione chimica favorita dalla presenza di anidride carbonica (CO2) – in seguito alla fermentazione. Con il termine Spumante si indica una particolare categoria di vini Spumante che, a differenza del Prosecco, può essere prodotta in qualsiasi zona d’Italia e del mondo e con qualsiasi vitigno; ovviamente questa proprietà, rende la produzione di Spumante molto più diffusa e non solamente limitata al nostro Paese. Non a caso, il Prosecco, essendo un prodotto DOC, può essere realizzato solo in specifiche zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e dai vitigni Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero; inoltre, l’unico metodo concesso per produrre questo vino bianco è il metodo Charmat. Passando alle varietà di vino esistenti, non sussiste una precisa differenza tra Prosecco e Spumante: infatti, in entrambi i casi, si parla di Dry, Brut e di tutte le loro tipologie intermedie. Un aspetto fondamentale da sottolineare è come – sia per quanto riguarda lo Spumante, sia per quanto riguarda il Prosecco – esistono norme specifiche relative al tipo di uvaggio consentito, alle aree di produzione e soprattutto alle norme per la vinificazione e per l’etichettatura finale.
TIPOLOGIE DI PROSECCO
Il Prosecco viene in genere prodotto con il metodo Charmat o Martinotti. Questo processo prevede la rifermentazione del vino su una base di lieviti e zuccheri all’interno di autoclavi pressurizzate; il prodotto rimane in questi contenitori per circa 15-20 giorni.In base al processo produttivo, possiamo individuare tre tipologie di Prosecco.
Prosecco Spumante
Il particolare procedimento di fermentazione porta alla formazione della schiuma tipica dei vini spumanti. Per distinguere il Prosecco Spumante dal Prosecco frizzante è importante prestare attenzione alla consistenza delle bollicine; queste ultime risultano fini e persistenti nella versione Spumante e grossolane e poco persistenti nella versione frizzante. Questo vino è l’ideale per accompagnare cibi quali, ad esempio, carni rosse, pesce, formaggi. La temperatura alla quale servirlo dovrebbe restare sempre tra i 7° C e i 10° C.
Prosecco frizzante
Questo vino, così come suggerisce il nome, è caratterizzato da un gusto frizzante conferitogli dalla presenza di anidride carbonica; le bollicine derivano dal particolare processo di rifermentazione del prodotto. Ha un colore giallognolo e un sapore fruttato e fresco. Essendo molto leggero ed elegante è il vino perfetto per gli aperitivi e si può abbinare sia a piatti raffinati sia a snack veloci. La temperatura ideale è tra i 6° e gli 8°.